Piergiuseppe Pasini
Se vuoi costruire una nave, non devi per prima cosa affaticarti a chiamare la gente a raccogliere la legna e a preparare gli attrezzi; non distribuire i compiti, non organizzare il lavoro. Ma invece prima risveglia negli uomini la nostalgia del mare lontano e sconfinato.
Antoine de Saint-Exupery, “Il piccolo principe”
Piergiuseppe Pasini è psicologo, psicoterapeuta e docente a contratto di Pedagogia Sperimentale presso l'Università degli Studi di Brescia. Il suo lavoro si focalizza sui temi della cura educativa in contesti di marginalità e lavoro sociale, della salute mentale e relazionale, dell'apprendimento esperienziale. Oltre alla pratica clinica, anima laboratori di scrittura autobiografica, emozionale e poetica rivolti a diversi destinatari, contesti e servizi. Ha dedicato due volumi a questa esperienza, uno nel 2017 e uno nel 2024, editi da Maggioli Editore. Nella sua esperienza formativa e didattica, ama intrecciare diversi linguaggi espressivi, come l'espressione poetica, l'uso dei colori, la musica, il movimento del corpo e l'arte in tutte le sue forme, per celebrare la bellezza e la complessità dell'esperienza umana.
Al San Clemente Piergiuseppe Pasini tiene corsi di scrittura nell’area Arte, Musica e Creatività.
Cosa ti ha portato a specializzarti in ciò che insegni?
La passione per le memorie e per l'immaginario. Insegnare mi emoziona e suscita apprendimenti.
Perché una persona dovrebbe frequentare il tuo corso?
Il corso di scrittura è utile per acquisire consapevolezza su di sé e sulla relazione con gli altri. Gli incontri si svolgono in piccoli gruppi, in un'atmosfera piacevole e informale, dove attraverso la scrittura, la dimensione simbolica e riflessiva, con leggerezza e poesia, ci si prende cura di sé e delle relazioni interpersonali. Nel laboratorio, i partecipanti sono incoraggiati a rievocare luoghi, sensazioni, criticità ed eventi reali e simbolici che arricchiscono le loro esistenze.
Quale opera d’arte ti emoziona?
“The artist is present” di Marina Abramović.
Quale canzone hai sempre in testa?
“Walk on the wild side” di Lou Reed.